I provider possono ora utilizzare la banda dei 60 GHz per erogare servizi di connettività

Ottobre 14 2022
Una notizia che attendevamo da tempo, finalmente è stata annunciata: anche l’Italia ha liberalizzato l’uso della banda di frequenze compresa fra i 57 e 71 GHz, meglio nota al pubblico come 60 GHz. Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Con un ritardo non indifferente, insomma, l’Italia si allinea alla maggior parte dei Paesi europei. L’UE, infatti, aveva liberalizzato le frequenze nel Vecchio Continente già da tempo, con la Decisione 2006/771/CE. 19 stati si sono adeguati da anni, mentre nel Bel Paese abbiamo dovuto attendere molto tempo. Già nel 2020 il MISE aveva effettuato una consultazione pubblica, rimandando però la decisione al futuro. Finalmente è stata presa e i provider possono ora utilizzare la banda dei 60 GHz per erogare servizi di connettività.
60 GHz, perché questa banda è così importante
Le onde millimetriche dello spettro di frequenze compreso fra i 57 e i 71 GHz ricoprono un ruolo chiave nell’abbattere il digital divide, che è anche uno degli obiettivi del PNRR. Questa banda di frequenze si rivela molto utile per la connettività FWA, Fixed Wireless Access, dato che permette di connettere a velocità elevate e costi contenuti aree prive di copertura con fibra ottica o 5G. Può aiutare insomma a colmare quei vuoti nelle aree bianche e grigie, così da raggiungere l’obiettivo di garantire una connettività di tipo broadband in tutte le aree della Penisola. Questo perché, sfruttando il FWA, si potranno evitare costosi lavori di scavo per stendere la fibra e i lunghi e complessi passaggi burocratici necessari per ottenere l’autorizzazione agli scavi.
Con la liberalizzazione di queste frequenze si potranno connettere a basso costi i comuni ancora privi di connettività veloce e in generale tutte le aree remote. Un vantaggio enorme per i cittadini che abitano in queste zone e che finalmente potranno agevolmente accedere a servizi come la DaD (Didattica a Distanza), ma anche per il mondo business. Tramite soluzioni integrate coi 60 GHz è infatti possibile implementare soluzioni IoT e IIoT, così da realizzare smart city, smart building, fabbriche intelligenti. I sistemi 60 GHz, infatti, sono una soluzione ideale sia per implementare sistemi di videosorveglianza attorno e all’interno degli stabilimenti, sia per connettere in maniera sicura i macchinari industriali e i dispositivi IIoT. Quando poi la sicurezza è un aspetto critico, come per esempio negli scenari di smart grid e Smart City, le soluzioni di Cambium permettono la realizzazione di reti private, più affidabili e capaci di garantire standard di sicurezza più elevati.
Le tecnologie di Cambium Networks per i 60 GHz
Cambium Network ha maturato una grande esperienza in altri Paesi con dispositivi per la connettività Punto Punto (PTP) o Punto Multi Punto (PMP) a 60 GHz e da tempo chiedeva alle istituzioni italiane di liberalizzare queste frequenze, così da supportare le esigenze dei suoi clienti. La gamma di dispositivi cnWave di Cambium include quattro dispositivi: cnWave 60 GHz V5000, cnWave 60 GHz V3000, cnWave 60 GHz V2000 e cnWave 60 GHz V1000, tutti con supporto per il beam-steering automatico e per lo standard 802.11ay. Sono progettati per garantire velocità elevate in ambienti con un’elevata densità di persone o dispositivi, come possono essere i comuni remoti o gli impianti produttivi. La possibilità di gestire l’infrastruttura da remoto, via cloud, tramite cnMaestro abbatte i costi di gestione e permette di ridurre in maniera significativa il TCO (Total Cost of Ownership) degli apparati.
Tutti gli apparecchi cnWave a 60 GHz di Cambium supportano la tecnologia mesh Terragraph di Facebook (ora Meta), sviluppata proprio per garantire connessioni gigabit in quelle zone dove i costi per la stesura della fibra sarebbero proibitivi.